Userò la parola genio in modo ampio ma si potrebbe fare una discussione già sulla parola in se.
L'interazione umana serve a comprendere le cose, ma le persone molto intelligenti sono spesso in
grado di comprendere tali cose da soli.
Questo perché il loro essere fortemente riflessivi e speculativi le porta ad analizzare i problemi per cercare di scomporli in elementi più facilmente studiabili, prima di esprimere la loro problematica a voce.
Non è un caso infatti se i test di intelligenza si basano in gran parte sulla logica, proponendo test in cui bisogna spezzettare le informazioni prima di analizzare e rimetterle in relazione.
Quello che dici tu però è inficiato da un difetto di percezione.
Le persone intelligenti hanno certamente un bisogno minimo o nullo di avere a che fare con gli altri, ma non con tutte le categorie di persone in generale.
Una persona molto versata in un certo campo, che abbia potuto coltivare tale passione, avrà difficoltà ad interagire con altri individui meno intelligenti di lei, in quanto essi non potrebbero minimamente aiutarla nella risoluzione dei problemi o a sviluppare riflessioni in tale campo, al contrario sarebbero un impedimento.
Per cui nell'interazione con i "profani" risultano frustrati, in quanto è impossibile avere una conversazione che non sia basata su argomenti triviali e meno interessanti.
A quel punto una persona intelligente preferisce continuare a fare le proprie cose che gli danno soddisfazione, pensando ai fatti propri e non curandosi del punto di vista della gente convenzionale, che può essere preciso solo su questioni a cui non è interessata.
Non è un caso se molti personaggi storici considerati geni non si sono mai sposati, proprio perché per loro è difficile uscire dalla dimensione che gli da tanto successo e soddisfazione per mettersi a fare cose terra terra. Infatti molti di quelli che si sposano lo fanno con i colleghi o comunque gente di pari formazione.
Purtroppo nella società fortemente sessualizzata del giorno d'oggi, si tende ad etichettare alcune persone come appartenenti a certe categorie, senza avere alcuna prova di ciò che si dice, definendoli omosessuali, misogini ecc.. ma solo per tornaconto personale. L'esempio classico è Leonardo che viene continuamente etichettato come omosessuale senza che vi sia alcuna prova di ciò, in un tentativo ormai palese di accreditare una certa categoria di persone.
Quindi quella che si chiama bizzarria è in realtà un errore dovuto al voler interpretare in chiave moderna o con il metro della mediocrità ciò che non appartiene alla nostra epoca o che non può essere descritto con lo strumento del senso comune.
Quando ci si trova in un contesto fatto di persone "alla pari" ti garantisco che nei momenti di pausa dal lavoro non si fa altro che parlare, ovviamente di cose che in qualche modo hanno a che fare con il lavoro, tipo i viaggi fatti per i congressi, le città in cui si è stati per lavoro, il posto in cui si lavora al momento ecc... per di più in tante lingue diverse, visto che spesso si è in contesti internazionali.
C'è poi un'altra problematica dovuta al sistema del sapere.
Molti geni per non vedersi rubare le idee debbono necessariamente essere schivi e parchi nel diffondere particolari del loro pensiero, in quanto è possibile che altre persone sufficientemente o ugualmente competenti gli rubino l'idea o li ostacolino per non vedersi scavalcare.
Inoltre alcune idee sono contro-intuitive, ossia sono corrette ma vanno contro quello che il senso comune o la percezione canonica di un concetto. Quando si sviluppa una idea del genere è necessario essere molto cauti e collezionare un gran numero di dati e prove a proprio favore prima di portare l'idea al pubblico, in quanto si può essere crocifissi, sia dall' establishment che dai profani.
Questo porta al passare lunghi anni facendo molti sacrifici, rischiando di vedersi respingere il proprio lavoro per tutta una serie di motivi, cosa che genera uno stato di stress molto intenso e prolungato nel tempo. Quindi anche se tu quando inizi la tua attività non sei disturbato, è molto probabile che nel tempo acquisirai delle idiosincrasie o svilupperai dei comportamenti patologici.
Poi c'è un problema statistico. Se si va a studiare la distribuzione dell'intelligenza delle persone si osserva che essa segue una distribuzione normale in cui il numero di soggetti al di sopra di un certo valore cade nella coda superiore, che a seconda della deviazione standard può racchiudere un area inferiore al 5% o addirittura inferiore al 3%.
Valori così bassi indicano che sostanzialmente queste persone sono diluite in una massa enorme di persone che sono molto meno intelligenti di loro. Quindi la tendenza alla solitudine è per loro una condizione assolutamente inevitabile.